Nell’antico e silenzioso borgo di Sperlinga, oltre al castello, un altro affascinante scenario è dato dall’ aggrottato costituito da complessi ambienti scavati dall’uomo in tempi lontanissimi.
Il nome di Sperlinga, derivante dal greco Spelonca, si deve proprio all’attitudine della popolazione del luogo a ricavare le proprie dimore direttamente dalla pietra nuda. Tutto attorno a Sperlinga è costellato da grotte scavate nell’arenaria, probabilmente risalenti a periodi preistorici. Le più interessanti si trovano in Contrada Rossa e Peirito, probabili luoghi di culto e sepoltura dei paleocristiani. Il sito più grande detto ” Balzo” si trova nel sobborgo di via Arena a sud del castello fu ricavato scavando nell’arenaria piccoli ambienti di uno o due vani cui si può accedere attraverso una stretta stradina e ripide scalinate. Comprende una cinquantina di grotte disposte in fila sovrapposte, con antistanti pittoresche stradine. Furono abitate fino agli anni ’60 da famiglie di umili condizioni. Oggi sono adibite a magazzini e cantine : cinque di esse sono state acquistate dal comune e ospitano un museo “etno-antropologico” della civiltà contadina.
Sotto l’estremità ovest del castello si può ammirare una parte suggestiva del Borgo dove le recenti costruzioni realizzate si mischiano alle grotte, formando uno strabiliante insolito panorama.