TERRITORIO /

Agira

 
ALTITUDINE
650 m s.l.m.
SUPERFICIE
164,08 km²
ABITANTI
8.145
DENSITÁ
49,64 ab./km²
FRAZIONI
--
Sito Web
Patrono:
San Filippo Siriaco - 12 maggio [Info]
Pro Loco
Brochure

Agira sorge su di un monte posto tra la valle del Salso Cimarosa, a settentrione, ed il vallone di Piano della Corte. La prima prova della presenza umana data addirittura al paleolitico con i resti del riparo Longo, ai piedi dell’abitato. Agira è, inoltre, famosa nel mondo per aver dato i natali a Diodoro, uno dei grandi storici dell’antichità qui vissuto durante il I secolo a.C..

La visita al centro non può che partire dal sagrato dell’Abazia Reale di Santa Maria Latina, con la grande chiesa dedicata a San Filippo Siriaco. Questi era un monaco proveniente dalla Tracia durante il IV secolo d.C. egli riuscì nell’intento evangelizzatore ottenendo un gran numero di conversioni al punto tale da divenire una sorta di nume tutelare della polis e di sostituire il culto sino ad allora incentrato su Eracle. Addirittura la città cambiò nome divenendo San Filippo d’Argirò.

Nella piazza centrale si scorge la chiesa Sant’Antonio da Padova, costruita nel 1505. All’esterno spicca il campanile, a torre quadra, risalente al 1680 caratterizzato da marcapiani e da una cuspide maiolicata a pianta ottagonale.

Altro luogo di culto di grande valore è la chiesa S. Maria Maggiore, presente già nel XII secolo, divisa in due navate da un settore murario retto da quattro colonne a capitelli romanici. In una cappella una croce lignea dipinta, datata al XV secolo. L’altare principale è quello di destra, dedicato alla Madonna e realizzato da Bartholomeus de Maniscalco nel 1503.

Salendo lungo la Via Diodorea, si trova il Palazzo Giunta-Amato, di sapore rococò, oggi in parte occupato dal Museo Naturalistico della Riserva Naturale di Vallone Piano della Corte. Si giunge nell’area in cui sorgeva il teatro greco ricordato da Diodoro. In questa parte della città sorge la chiesa di San Pietro eretta nel 1584. All’interno si conserva un polittico del XV secolo.

Di fronte si apre il Complesso degli Agostiniani, con la chiesa dedicata al vescovo di Ippona ed un grande edificio a corte laterale porticata. La chiesa venne eretta nel 1512, sfruttando direttamente i ruderi del teatro greco.

Continuando a salire verso la sommità del paese il tessuto urbano si infittisce ed acquista le caratteristiche della qasbah araba. Vicoli e cortili si aprono ai lati della strada principale che tortuosa giunge alla piazza di Santa Margherita. È l’omonimo tempio una delle opere architettoniche maggiori di Agira e la più grande chiesa della diocesi di Nicosia.

Passato il monumentale arco che affianca la terrazza della grande chiesa, si arriva nell’area che doveva essere l’acropoli dell’antica polis.

Un altro complesso degno di grande nota è quello del Salvatore. L’impianto originario dell’edificio è di epoca normanna. Conserva reliquie di diversi santi vissuti ad Agira ed una Pietra proveniente dal Santo Sepolcro, terra dei Getsemani e, tradizionalmente, un frammento del legno della Santa Croce.

L’opera che però spicca tra quelle qui custodite è l’Aron giudaico, monumento forse più prezioso dell’ebraismo siciliano. Realizzato nel 1454 e sistemato nella sinagoga che alla cacciata degli ebrei del 1492 venne trasformata nella cappella della Santa Croce. Ad oggi pare essere l’Aron più antico d’Europa. La sua funzione era quella di custodire l’arca sacra con la Torah.

Ai piedi del castello, sorge la chiesa di Sant’Antonio Abate, eretta nel XIV secolo e successivamente rivisitata.

All’interno sono custodite reliquie che la tradizione attribuisce a Sant’Andrea apostolo e ai SS. Innocenti e diverse tele di scuola veneziana tra le quali dodici firmate dallo Spagnoletto e rappresentanti l’apostolato.