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Borgo Cascino, fascino e storia

Enna

Alla riscoperta di un luogo affascinante e pittoresco

Incastonato tra le colline del territorio ennese si trova Borgo Cascino a pochi chilometri da Enna.
La sua denominazione esatta è Borgo Antonino Cascino, medaglia d’oro alla memoria comandante di divisione nella brigata Avellino durante la prima guerra mondiale, composta da soli siciliani. L’edificazione risale al periodo fascista, quando il governo dell’epoca attua un ambizioso programma di ripopolamento, fulcro di una politica di rilancio delle campagne più disagiate, facente parte integrante della riforma agraria del vasto latifondo siciliano. Il terreno su cui sorge fu espropriato in quegli anni alle famiglie Greco, Militello e Lo Manto. L’architetto che curò il progetto fu il catanese Giuseppe Marletta, la cui intenzione era di fare di Borgo Cascino il centro civico di un futuro paese, in contrasto con le abitazioni rurali sparse per la campagna, così come questa era la finalità delle altre fondazioni del periodo, quali Pergusa, Borgo Baccarato, Borgo Bonsignore, Borgo Lupo.
Il Borgo è oggi ancora abitato, contrariamente alla maggior parte degli altri borghi che nell’epoca odierna risultano abbandonati o come il Borgo Bonsignore trasformato in località balneare.
La struttura del sito è da un punto di vista urbanistico molto interessante, perchè rispecchia l’architettura tipica dell’epoca in cui fu costruito, rifacendosi ai canoni artistici che si ritrovano nella Roma imperiale. Presenta, infatti, una scenografica piazza centrale circondata da edifici con portici, una chiesa, una scuola rurale, un edificio postale, una torre civica.
Importante l’impatto visivo della chiesa che si staglia tra due avancorpi simmetrici situati all’ingresso del paese; il lato ovest è chiuso dall’edificio adibito a caserma dei carabinieri e ufficio postale; lungo il bordo est si trovano alcune case abitate dai residenti, circa 47 nel complesso.

Il luogo, veramente suggestivo e panoramico, scelto spesso come cornice per immortalare eventi importanti è stato in questi ultimi anni oggetto di interventi di ripristino ad opera del Comune.

Dedicando qualche ora alla visita di questo sito, potranno essere colte in tutte la loro valenza quasi poetica le parole del noto architetto Edoardo Caracciolo (1906/1962):

«[…] ambienti […] insieme svagati ed aperti verso le zone poderili sempre presenti, complessi formati dall’equilibrio della nuova edilizia, del verde, del cielo, delle acque fluenti. Il contadino andando nel centro, non si urbanizza nemmeno temporaneamente; dal borgo vede la sua casa, mentre dalla casa vede il campanile della sua chiesa».

 

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