Tradizioni /

Festa della Madonna di Calderai e la sagra della primavera

Enna

La città di Enna saluta la stagione primaverile con coinvolgenti e suggestive manifestazioni. Dopo “U Signuruzzu du Lacu, ” la terza domenica di maggio e la vigilia, in occasione dei festeggiamenti in onore della Madonna dei Calderai, si svolge la sagra campestre di primavera. Festa campagnola legata alle antiche tradizioni rurali che ha luogo nella contrada Calderai, un’ampia zona agricola a pochi chilometri da Enna. Un luogo affascinante e solitario dove il tempo sembra essersi fermato,  dai colori caldi gialli, rossi e verde chiaro del paesaggio, dove le temperature più alte rispetto alle aree circostanti fanno si che la mietitura del grano venga anticipata.La Madonna dei Calderai prende il nome dalla contrada dove si trova una chiesetta un tempo utilizzata come stalla e fienile. Intorno al 1946 è stata ristrutturata e riconsacrata dalle persone del luogo. L’etimologia del nome Calderai deriva probabilmente dal fatto che nel luogo si fabbricavano pentole “i cuadara” e utensili di rame. Il borgo risale al 1814 con la costruzione di una locanda che aveva una funzione ben precisa, accogliere i forestieri che passavano da lì per il cambio dei cavalli. Proprio nella contrada Calderai c’era, infatti, il cambio della diligenza. Come nel vecchio West si attendeva l’arrivo delle diligenze, qui i cavalli venivano sostituiti o venivano fatti riposare per poi ripartire verso altre mete. La costruzione della chiesa risale al 1818, in pietra antica a forma semicircolare. E’ singolare il fatto che sia posizionata in modo da dare le spalle alla città. Probabilmente la porta d’ingresso è stata rivolta verso la locanda e il villaggio per una questione di comodità, in quanto adibita per alloggiare i cavalli o come fienile. Questa è stata per circa un secolo l’utilizzazione del piccolo borgo e la Madonnina dei Calderai, una statuetta in gesso di incerta fattura, era già presente anche quando la chiesa veniva utilizzata come fienile.Durante il ventennio del regime fascista sono stati pianificati e realizzati nuovi borghi rurali che prevedevano sistemi rurali integrati nel territorio con opere di bonifica idrico-ambientale. Gli insediamenti creati avevano una modesta estensione territoriale ed uno specifico carattere rurale. Questi borghi prevedevano anche che ci fossero delle scuole rurali le quali erano sotto la giurisdizione dello Stato e stabilivano l’adozione di speciali libri di testo uguali per tutte le scuole rurali il cui obiettivo era quello dell’alfabetizzazione dei “piccoli contadini” e, soprattutto, la diffusione di quelle parole d’ordine considerate indispensabili per la propaganda del regime fascista. Nel 1946 anche nel piccolo borgo dei Calderai, popolato durante il periodo fascista di case rurali, nacque una scuola rurale. Ancora oggi nell’antica casetta che accoglieva cinque classi di bambini di diverse età è conservato il registro scolastico e l’inventario del materiale in dotazione della scuola. I festeggiamenti di questa antica festa campestre, molto amata dagli ennesi, prevedono un ricco programma: tornei di calcio, gare di liscio e giochi vari, musiche sotto le stelle, spettacoli di danza, grigliate e degustazione di prodotti tipici. Durante la manifestazione è prevista anche la partecipazione del complesso bandistico. Negli ultimi anni il comitato promotore, che con il patrocinio del Comune di Enna si occupa della realizzazione di questa festa, si è attivato affinchè questa caratteristica festa Mariana si svolga secondo la tradizione. Originariamente gli ennesi con grande partecipazione andavano presso la contrada Calderai per vivere all’aria aperta due simpatiche e gioiose giornate. Fin dalle sue origini c’è un profondo legame tra la contrada Calderai e il Duomo in quanto per i fondatori della piccola chiesetta i canonici del Duomo furono un grande punto di riferimento e di sostegno spirituale. Quando la chiesetta è stata riconsacrata, per un periodo imprecisato si celebrava solo la messa e si faceva la comunione dei bambini, mentre la processione della madonnina per le principali vie del borgo è iniziata a svolgersi successivamente. Nel tardo pomeriggio di sabato nella piccola chiesetta della contrada viene esposto il simulacro della Madonna con la celebrazione della Santa Messa, seguita dalla serata danzante, lo spettacolo di musica e la degustazione di prodotti tipici locali. La domenica mattina alle ore 12 si può assistere alla celebrazione della Santa Messa e alle ore 13 c’è il solenne momento della benedizione dei campi e dei trattori. Alle 18.30 inizia la processione del Simulacro della Madonna portato a spalla dai bambini per le vie principali della contrada e alle 19.30 viene celebrata la Santa Messa sul campo. I festeggiamenti si concludono con la serata danzante e ancora la degustazione di prodotti tipici.

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