Progettato da Silvestro D’Amico ed edificato nel 1883 su iniziativa delle confraternite religiose della città, in ottemperanza alle nuove disposizioni sulle sepolture extra moenia previste dallo statuto napoleonico, le prime tumulazioni risalgono al 1886. La struttura planimetrica, che ricalca quella di una chiesa, concepisce la sistemazione a giardino con un sistema di viali alberati che, intersecandosi, costituiscono una maglia di stradelle che formano dieci campi di inumazione, culminanti in una parte alta ad emiciclo. Oltre alle tombe a prato, costituite da una sola croce in ferro con un numero di matricola, riservate ai cittadini meno abbienti o non aderenti ad alcuna confraternita, i due viali centrali, costeggiati da filari di cipressi e siepi di bosso, ospitano tombe, edicole e cappelle funerarie di alto pregio e spessore artistico, che spaziano dal neoclassico, al neogotico ed al liberty, di proprietà dei ricchi proprietari terrieri della borghesia locale.