La città dei 24 baroni diventa un teatro all’aperto
Nicosia tra il 12 e 14 Aprile rivive la fastosa rappresentazione itinerante che lo scrittore, antropologo e letterato, Giuseppe Pitrè (1841-1916) segnalava come la più spettacolare ed imponente tra quelle che si svolgevano in Sicilia. I figuranti erano più di 1000, le numerose scene rappresentavano l’Antico ed il Nuovo Testamento e l’evento si sviluppava per più di 12 ore consecutive.
L’origine della “Casazza” è molto antica e le prime rappresentazioni vennero messe in atto in Liguria intorno al XIII sec., precisamente a Genova. Nel giorno del Giovedì Santo le Compagnie dei “Flagellanti” o “Disciplinanti” rappresentavano inizialmente drammi liturgici in alcuni edifici dette “Casacce”, da cui ha origine l’attuale denominazione “Casazza”.
Intorno al 1500, grazie ai rapporti commerciali tra Genova e Palermo, questa spettacolare rappresentazione sbarcò in Sicilia. Nicosia divenne la città che rappresentò al meglio tale tradizione: tutto il complesso era prezioso, spettacolare e curato nei minimi particolari, assecondando la tendenza artistica barocca.
In piazza San Nicolò venivano allestiti 180 palchi e pare che si arrivasse a circa 15000 spettatori provenienti da ogni parte della Sicilia.
Poichè il costo per realizzare i preziosi e ricchi costumi era molto alto, le famiglie nobili di Nicosia, ancora oggi ricordata come la città dei 24 baroni, si sfidavano per realizzare gli abiti più belli e sfarzosi.
La motivazione storica di tali rappresentazioni è da ricercarsi in una politica di propaganda religiosa, attuata dalla Controriforma Cattolica dopo il Concilio di Trento, in risposta alle tendenze disgreganti emerse dalla scissione avvenuta in seguito alla riforma di Lutero.
Nello stesso tempo la Chiesa Romana desiderava allontanare la popolazione isolana dagli ultimi residui di attaccamento ai riti bizantini. Le rappresentazioni si svolsero fino con regolarità fino al 1813 per poi continuare saltuariamente fino alla seconda metà del ‘800.
Dopo più di circa 160 anni l’impegno e la dedizione del mondo associativo nicosiano ha permesso dal 2016 di riproporre nuovamente le fastose rappresentazioni che resero famosa in Sicilia la cittadina di Nicosia.
La manifestazione è stata inserita nel REIS, Registro Eredità Immateriali Siciliane.