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La festa di San Cataldo

Gagliano Castelferrato

Nel mese di agosto Gagliano Castelferrato festeggia il suo Santo Patrono, San Cataldo, monaco cristiano irlandese del VII secolo, divenuto vescovo di Taranto quando giunse in Italia. Il culto del Santo risale alla conquista normanna, quando il re di Sicilia Federico III detto il semplice, con la costruzione della Chiesa Madre, volle sublimare la grande vittoria ottenuta dal suo esercito nella battaglia di Gagliano del 1300 che si rivelò decisiva per porre fine alle ostilità ed avviare i contendenti alla Pace con il trattato di Caltabellotta (1302 ).
Per l’intero mese il suono del rullo del tamburo ogni mattina presto attraversa le vie della città ricordando ai cittadini che è il mese del patrono.  Tanti gli appuntamenti spirituali, culturali e ludici tra questi le Olimpiadi, durante le quali oltre alle attività sportive vengono organizzate feste e sfide di quartiere e la consegna del Premio “San Cataldo” destinato ai gaglianesi che si sono distinti nell’esercizio della loro professione o in atti di tutela della vita. I festeggiamenti in onore di San Cataldo entrano nel vivo la sera del 22 Agosto, la Giornata del “Bando dell’Alloro”.
Come avviene anche in altri paesi limitrofi, intorno all’alloro si muove tutto un complesso rituale di pellegrinaggio, raccolta e processione, di notevole interesse. La sera del 22 i fedeli accompagnati dai canti tradizionali e dal rullo dei tamburi svolgono una breve processione durante la quale viene effettuata la tradizionale “Vanniata do ddauru”. Con la vanniata la popolazione ha la licenza di andare a raccogliere l’alloro nei boschi di Caronia. I “Banditori” procedono gridando: “Vinni la licenza di lu ddauru / Partimu tutti cu divuzioni, viva Diu e San Catà / E griramu tutti cu divuzioni viva Diu e San Catà”. Il 23 agosto è la “Giornata del Pellegrinaggio”. I fedeli, con una statuetta del Santo si recano nei boschi di Caronia.  Al termine della celebrazione l’arciprete consegna la statuetta ad un devoto che la riceve in seguito ad una promessa che riconsegnerà al termine della processione. La mattina del 29  i fedeli e i pellegrini con le verghe ai piedi si dispongono in processione nella piazza Piano Puleo, con la banda in testa. La preparazione delle verghe di alloro è un momento importante della festa. I virghi, che verranno portati in processione il 29 agosto, rappresentano la natura che si rinnova, un antico rito pagano legato alla fertilità e all’iniziazione. Si assiste alla “vestizione” di una pertica, detta “Virga” con ramoscelli di alloro e addobbi.  Nella cima dell’albero decorata viene posta una croce di alloro.
La processione percorre le vie della città e si conclude alla Chiesa Madre. I pellegrini, che hanno presentato il viaggio al Santo Patrono, ricevono la benedizione che scioglie così il voto adempiuto. Giorno 30 è il giorno della solenne processione del busto reliquiario di San Cataldo (1652) e della preziosa reliquia dalla Chiesa Madre alla Chiesa di S. Maria di Gesù. I festeggiamenti culminano il 31 agosto con due processioni: la prima si svolge la mattina, il simulacro del santo, pregevole scultura del 1578, viene portato in spalla dai fedeli vestiti di bianco, partendo dalla Chiesa Madre e proseguendo fino alla chiesa dell’Annunziata dove il simulacro sosta fino all’inizio della processione serale.
La sera si svolge la processione che si conclude con il rientro del fercolo del Santo nella Chiesa Madre.  Caratteristica la ripida salita della Matrice, la cosiddetta “Acchianata a Matrici”che sottopone i portatori ad una corsa faticosa. I festeggiamenti si concludono con la benedizione e con i giochi pirotecnici.

 

 

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