TERRITORIO /

Piazza Armerina

 
ALTITUDINE
697 m s.l.m.
SUPERFICIE
304,54 kmq
ABITANTI
21.564
DENSITÁ
70,81 ab./kmq
FRAZIONI
Farruggio, Floristella, Grottacalda
Sito Web
Patrono:
Maria Santissima delle Vittorie - 3 maggio, 15 agosto
Pro Loco

Famosissima nel mondo per il ciclo musivo della Villa Romana di contrada Casale, Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco, Piazza Armerina è il secondo centro della provincia di Enna. L’abitato storico si presenta diviso in quattro quartieri che per un certo tempo furono divise da mura e da diritti differenziati, parte infeudati e parte liberi. Il quartiere più antico è quello del Monte, lungo la strada “Mastra” l’odierna via Monte, si potranno osservare il palazzo Geraci, il palazzotto del barone Trigona, contraddistinto da un bel portale gotico catalano, il palazzo dei Marchesi di Roccabianca. Sempre lungo la strada si apre la chiesa degli Angeli Custodi, che custodisce un importante ciclo di affreschi, e la chiesa di S. Maria della Catena, risalente al XII secolo. Il quartiere ospita anche la chiesa di San Martino di Tours che è il più antico edificio di culto di Piazza. Venne edificata contemporaneamente alla ricostruzione della città posta al vertice di uno degli angoli della fondazione guglielmana e datata al 1163, oggi in parte ricostruita ma con due portali medievali ed un fonte battesimale del quattrocento. Un altro interessante complesso del quartiere è la Collegiata del Crocifisso, costruita sulla più antica chiesa di Santa Domenica durante il XVIII secolo per volere di Pietro Paolo Trigona. La facciata a doppio ordine, scandita da lesene, ha tre portali barocchi ed una finestra sull’ordine superiore, l’interno ha pianta a croce greca con un’unica navata affiancata da sei cappelle coperte a cupoletta. Interessante la cupola a tamburo. Tra le opere d’arte inserivate una bella statua dell’Ecce Homo a mezzo busto del XVII secolo. La chiesa conserva anche l’urna processionale del Cristo morto. Il quartiere della Castellina è così chiamato perché disteso tra il castello medievale e le possenti mura che in parte ancora oggi sopravvivono con la cortina e la torre dette della Castellina risalenti al 1337. Tra i diversi edifici sorge la chiesa di Santa Veneranda, fondata nel 1180. Il quartiere Casalotto è, invece, ubicato in cima ad una collina che fronteggia il colle della Mira ed è da esso nettamente separata. Certamente esistente al 1397, da quell’anno venne assegnato al Barone di Mazzarino e Conte del Grassiliato. Alla famiglia Branciforti rimase sino al 1598, e fino a quell’anno rappresentò una urbanità totalmente distinta dalla città demaniale di Piazza. Nel 1625 venne qui edificata la chiesa di San Filippo di Agira, detta di San Filippo al Casalotto. Il quartiere Canali, prende il nome da una splendida fontana pubblica, posta al limite sud occidentale della città, la fonte, è ancora collegata alla omonima sorgente. Il corpo della costruzione si divide in una parte con quattro “cannelle” da cui sgorga l’acqua, una area di lavatoi pubblici coperti ed il canale che convoglia le acque verso la vallata del Nociara. Abitato prevalentemente da ebrei e la loro sinagoga era nel luogo in cui oggi sorge la chiesa di Santa Lucia. Nel quartiere si trovano anche la chiesa di Santa Maria dell’Itria e Santa Barbara, quella di Santa Maria delle Grazie con l’annesso convento dei Cappuccini ed i resti della chiesa di Sant’Ippolito detta anche Santa Maria del terremoto. Tra i tantissimi monumenti del bel centro storico, il grande complesso gesuitico di Sant’Ignazio di Loyola, che ospitò il Collegio e la Università degli studi retti dalla Compagnia del Gesù, la chiesa di Sant’Anna, di interessantissime forme barocche con pianta a figura generatrice ottagona e facciata concava convessa concava (1745); la casa Torre del Padre Santo, posta sulle mura trecentesche della città, la chiesa di San Lorenzo dei Teatini, già di Patrisantu o del Gorgo Nero, oggi nella sua veste barocca.
Notevole il complesso del Carmine del 1332, nelle forme della ricostruzione del XVII secolo. Presenta sul portale una splendida Madonna con Bambino attribuita a Antonio Gagini. Nell’area della antica porta di San Giovanni, sorgono diversi interessanti monumenti. Il primo in ordine cronologico, è la Commenda dei Cavalieri di Malta concessa dal Conte Simone Aleramico all’Ordine dei Cavalieri Ospedalieri di Gerusalemme, di fronte la chiesa di Santo Stefano ed il Teatro Comunale Garibaldi.  In un contesto urbano di grande pregio, si innalzano il palazzo di Città, già Corte Capitanale del 1773, l’abbazia di Fundrò con la chiesa di San Rocco e, in una piazza retrostante il palazzo Demani di Canicarao del XVIII secolo. Di edificazione normanna sorse fuori dal centro urbano il priorato di Sant’Andrea apostolo edificato per volere di Simone Aleramico, nipote del Gran Conte Ruggero I. Il vertice della collina su cui sorge Piazza è occupato dagli edifici di maggiore importanza nella storia della città, primo tra tutti il Duomo, divenuto cattedrale con la elevazione a diocesi della città. Esso è dedicato alla Madonna delle Vittorie,  una icona bizantina che tradizionalmente venne donata da Ruggero I ai coloni lombardi che fondarono Piazza. Si affaccia sulla piazza Duomo il Palazzo Trigona della Floresta, antica residenza nobiliare. Sull’altro lato del Duomo, sorge il palazzo vescovile, costruito tra il 1615 ed il 1640, pare realizzato secondo il disegno di Giandomenico Gagini  sulle fondamenta della grande basilica sognata dal Trigona ma mai portata a termine. Il convento di San Francesco, occupato per diversi anni dall’Ospedale civico, presenta all’esterno uno spettacolare balcone monumentale che viene attribuito a Antonio Gagini. Ad un livello più basso della sommità, sorge il castello regio, probabilmente costruito per volere di Re Martino nel XIV secolo chiude un ampio spazio urbano sul quale si affacciano diversi edifici di pregio. La chiesa di San Giovanni, eretta nel 1615 contiene un altare in marmi mischi, statue rappresentanti la Fede e l’Innocenza e affreschi di Guglielmo Borremans.