Percorrendo la via Roma si giunge a Piazza Neglia comunemente chiamata Piazza San Tommaso, perchè qui si trova la Chiesa dedicata all’apostolo Tommaso. La sua antichità è attestata da una pubblicazione vaticana del 1944, riportante le decime pagate dalle varie chiese ennesi, negli anni 1308-1310, alla mensa vescovile di Catania, della cui diocesi Enna fece parte fino al 1817. La sua solida esistenza agli inizi del 1300 fa presumere che essa esistesse già nel XII o XIII secolo. La chiesa si caratterizza per l’aspetto medievale, con un suggestivo loggiato cinquecentesco e un poderoso torrione di difesa trasformato in campanile adorno di finestre in stile gotico.
L’interno, a navata unica, conserva diverse opere d’arte pittoriche e scultoree. Tra queste la grandiosa ancòna marmorea, tra le più pregevoli opere artistiche del mondo cristiano, inserita in una maestosa cornice drappeggiata in stucco, aggiunta presumibilmente nel XVII secolo. Posta nell’abside, sopra l’altare maggiore, fu realizzata agli inizi del 1500 dallo scultore carrarese Giuliano Mancino (ispirato nella forma costruttiva ad Antonello Gagini) su commissione del sacerdote Giovanni Frioso e completata nel 1515. Una delle statue che la compongono è quella di San Tommaso Apostolo, il titolare della Chiesa, Sant’Agata, la patrona di Catania, anticamente venerata in Enna, Santa Caterina d’Alessandria e San Nicola di Bari. Insieme esse spalleggiano la statua centrale della Madonna della Consolazione e sono tutte collocate dentro delle nicchie, “fornite come le altre di catino a conchiglia”.
La chiesa ospita altre opere di notevole pregio tra cui: i quattro profeti maggiori: Isaia, Geremia, Daniele ed Ezechiele, del pittore ennese Saverio Marchese, un grande quadro raffigurante la Madonna degli Agonizzanti, una tela raffigurante San Tommaso che tocca la piaga del costato del Cristo ed ancora un affresco riproducente la sacra Famiglia di Nazareth. Si pregio anche il fonte battesimale sul cui sfondo vi è un mosaico del Fornasier, il fonte lustrale di marmo di Carrara presumibilmente di Giuliano Mancino, il bellissimo Crocifisso del ‘500 sovraimposto ad un fondo musivo floreale sempre realizzato dal mosaicista Giuseppe Fornasier, la cinquecentesca statua lignea recentemente restaurata di Santa Lucia di scuola spagnola. Presenti anche alcune statue di santi in legno dipinto e manufatti artistici moderni, tra cui l’ambone di Mario Termini e un dipinto di Pietro Marzilla, entrambi artisti ennesi.