Luoghi di Culto /

Chiesa di San Vincenzo Ferreri

Nicosia

La chiesa di San Vincenzo Ferreri,  nota per la sua volta affrescata dal celebre pittore fiammingo Guglielmo Borremans, è tra i siti più pregevoli del ricco patrimonio artistico e architettonico di Nicosia. Si trova nel quartiere di Santa Maria Maggiore e un tempo era annessa e collegata all’omonimo monastero di clausura di monache domenicane, istituito nel 1555 dal nobile Nicolò Cancellario. L’edificio sacro fu costruito nel 1585 per volere della badessa del tempo, Domitilla Caprino, come testimoniava una lapide di cui oggi non rimane traccia. A seguito delle leggi eversive di Stanislao Mancini del 1866, il monastero e la Chiesa furono espropriati dallo Stato e successivamente nel 1882 consegnati al Comune di Nicosia.

La chiesa che appartiene al Fondo Edifici per il Culto presenta all’esterno un’austera facciata realizzata con conci in pietra squadrata e con muratura a vista, un portale centrale neoclassico in pietra intagliata con archivolto a tutto sesto, un’imponente scalinata di accesso a quadrifoglio aggiunta alla fine del 1600. In alto è circondata da una balconata chiusa da una inferriata a botte per la clausura e al campanile è addossato lo stemma nobiliare del fondatore.

All’interno un’unica navata e quattro altari laterali del 1808 in stile neo-classico di bianco marmo di Carrara,  dove trovano posto le sepolture di alcune badesse. La navata si conclude in un’abside di forma poligonale introdotta da un arco trionfale con al centro un sontuoso altare maggiore barocco realizzato nel 1769 da  Domenico Tucci con due scenografici angeloni posti di fianco alla pala dell’altare raffigurante la Madonna del Rosario con i santi Domenico, Rosalia e Caterina da Siena del 1716-17 attribuita al Borremans. Alcune  finestre dell’abside sono chiuse con panciute grate di ferro , dalle quali le suore di clausura partecipavano alle celebrazioni liturgiche. Dietro l’altare maggiore è rimasta una minima parte del pavimento settecentesco in cotto smaltato e decorazioni policrome e raffigurazioni floreali e allegoriche. Gli affreschi sulle pareti sono in gran parte scomparsi mentre la volta a botte lunettata ospita il ciclo di affreschi che riporta la data 1717 e la  firma di Guglielmo Borremans , celebre interprete del movimento artistico barocco napoletano e siciliano.
Questo spettacolare ciclo pittorico  ha come tema conduttore la gloria dell’Ordine domenicano ed è stato eseguito  secondo i dettami della tecnica settecentesca dello sfondato prospettico,  del Trompe l’oeil . Al centro della grande volta la rappresentazione de ” La gloria di San Vincenzo Ferreri” dove il Santo viene coronato dalla Santissima Trinità in un turbinio di angeli e Santi. Nella scena sono riconoscibili i Santi Pietro e Paolo, Mosè, Giovanni Battista e le sante domenicane Caterina da Siena, Rosa da Lima e Agnese da Montepulciano. A fianco di San Vincenzo è rappresentata la Santissima Vergine Maria mentre la corona sul capo del Santo è retta da Dio Padre e da Gesù sovrastati al centro dallo Spirito Santo in forma di colomba.
Completano le decorazioni centrali della grande volta due medaglioni circolari. Il primo raffigura San Domenico e i quattro evangelisti, il secondo San Tommaso d’Aquino con i Dottori della Chiesa. Nelle lunette della volta l’artista ha rappresentato i Papi e le Sante dell’Ordine e Santa Caterina d’Alessandria. La volta del cappellone è divisa in dieci spicchi con al centro un medaglione entro il quale Borremans raffigurò ” l’Angelo che segna gli eletti” scena conclusiva di tutto il ciclo pittorico. La chiesa custodisce anche la statua lignea di San Vincenzo Ferreri dello scultore settecentesco Filippo Quattrocchi  ed altre due tele del Borremans  la “Natività del Signore” e “La deposizione” del 1716-17.

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