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Il priorato di Sant’Adrea

Piazza Armerina

Su via Torquato Tasso, su una collinetta  poco a nord di Piazza Armerina, luogo a suo tempo isolato, oggi quartiere residenziale, si trova il priorato di Sant’Andrea, la chiesa più antica della città ed una delle  più interessanti dell’arte medioevale siciliana, sia per quanto riguarda la storia dell’architettura che per quanto riguarda la storia della pittura. Edificata verso i primi decenni del 1100, molto probabilmente dal Conte Simone Aleramico, nipote del Conte Ruggero, venne affidata ai Canonici di Sant’Agostino e successivamente (1148) la chiesa e le sue pertinenze vennero donate all’Ordine dei cavalieri del Santo Sepolcro. Del Priorato oggi sopravvive solo la chiesetta, sobria ma affascinante, le cui strutture risalgono agli ultimi decenni del XII secolo, essendo andata distrutta la primitiva costruzione probabilmente dal grande terremoto del 1169, che sconvolse tutta la Sicilia centro-orientale. Di chiaro stampo romanico che prelude al gotico, sembra disegnata da un maestro provenzale ma risente dell’uso di maestranze siciliane. La chiesa anticamente era totalmente affrescata, ma la rimozione di uno scialbo impasto del 1830, effettuata tra il  1958 e il 1962, ha rilevato la presenza di una serie di affreschi, databili dal XII al XV secolo. Gli intonaci più antichi sono attribuibili ad un Anonimo bizantineggiante, mentre una collocazione posteriore si dà al ciclo ove compaiono il  «Martirio di Sant’Andrea», la «Dormitio Virginis», la «Deposizione dalla Croce», la «Strage degli Innocenti». Questo ciclo sarebbe attribuito ad un Anonimo meridionale  collegato in qualche modo alla pittura cosiddetta «benedettina» del secolo XII-XIII, corrente che investì tutta l’Italia meridionale. Tra gli affreschi risulta essere non meno importante  e quindi degno di nota quello del 1486 raffigurante la pietati di nostru Signuri al cui centro domina la figura del Cristo sorgente dalla tomba e l’affresco della Madonna dalla faccia grande.

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