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La Porta di Janniscuru

Enna

In origine, le porte di ingresso alla città di Enna erano sette: Porta di Lombardia, Porta S.Agata, Porta Kamut o Porta dei Saraceni, Porta Palermo, Porta di Papardura, Porta Pisciotto e Porta Janniscuru come testimoniato da un documento del 1575 di particolare importanza conservato presso l’Archivio di Stato di Enna dove in relazione al divieto di far entrare persone e merci per evitare il contagio della peste, vengono elencate le porte della Città.  Svolgevano un ruolo importante come uniche brecce delle possenti mura di cinta. Una volta chiusi i punti deboli delle rocche, la città diventava sicura e inespugnabile giustificandone le attribuzioni di Urbs Inexpugnabis. Quando nel 1926 Castrogiovanni venne eletta capoluogo di Provincia e prese il nome di Enna man mano quasi tutte le porte vennero abbattute per dare spazio alle nuove esigenze urbanistiche della Città. L’unica superstite rimasta è la monumentale Porta di Janniscuru. Suggestiva la sua collocazione. Si trova nel mezzo di una breve scalinata in pietra ai piedi di una rupe a poche decine di metri dall’ingresso nel quartiere dello Spirito Santo. Ha  un aspetto imponente e ancora oggi conserva un arco a tutto sesto, da cui a sinistra si apre la grotta della Guardiola. Da qui a pochi metri si osserva anche la grotta della Spezieria, con 65 nicchie intagliate nelle pareti. ll recente restauro, rientrante nelle opere di riqualificazione dell’antico quartiere Fundrisi, ha restituito alla porta di accesso l’antico splendore. Da qualche anno questo luogo così suggestivo fa da scenario alla rievocazione dell’arrivo di Federico II di Svevia durante le tradizionali manifestazioni federiciane.

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