Aree Naturali /

Riserva Naturale Orientata del Monte Altesina

Leonforte - Nicosia
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Sito Web
Ufficio Provinciale Azienda Foreste Demaniali di Enna
Via Piazza Armerina 25 – Enna
Tel 0935 565401 (centralino) – 0935 565422 (U.R.P.)

L’Area naturale si raggiunge, uscendo da Enna in direzione nord-est, imboccando la statale 121 e successivamente proseguendo per Villadoro.

Monte Altesina, con i suoi picchi, si intravede dopo aver percorso circa 14 km. La Riserva si estende su una superficie di circa 744 ettari nel territorio compreso tra Leonforte e Nicosia, è quasi interamente dislocata alle pendici dei monti Altesina, Altesinella e della Campana ed è totalmente immersa in una fitta e rigogliosa vegetazione. Il monte Altesina è la vetta più alta dei Monti Erei e presenta una doppia cima, una di 1192 metri e l’altra di 1180 metri sul livello del mare, anticamente chiamato dai Romani Mons Aereus, monte aereo probabilmente per la sua cima svettante verso l’alto e riconoscibile da gran parte della Sicilia centrale, Esso venne preso a pietra di paragone per  la sua forma facilmente individuabile. La sua forma traguardabile , oltre alla sua posizione centrale , consentirono agli Arabi di sceglierlo quale punto trigonometrico principale in Sicilia e da esso fecero dipartire le tre valli .Le sue vette offrono uno strabiliante panorama che spazia dall’Etna fino ai Nebrodi, in un eccezionale spaccato naturale di Sicilia da dove è possibile individuare le maggiori cime delle Madonie, dei Nebrodi, dell’Etna, e le alture dove sorgono Enna e Calascibetta.
La Riserva è gestita dall’Azienda Foreste Demaniali di Enna, oltre ad avere una pregevole importanza dal punto di vista naturalistico e paesaggistico, è anche un importante sito archeologico,
Sulla sommità del Monte Altesina, sono ancora presenti tracce di urbanizzazione greca, risalenti al I millennio a.C. nonché imponenti escavazioni, sicuramente legate a un santuario dedicato alla divinità Kore/Proserpina. La presenza di popolazioni primitive, indigene, che vivevano principalmente di pastorizia è testimoniata dagli scavi di tombe a grotticella e a forno risalenti all’età del bronzo, all’età del ferro i cui reperti sono esposti presso il museo archeologico Varisano di Enna. Su per la vetta del monte si raggiungono i ruderi del convento di Santa Maria di l’Artisina detto “Cummintazzu” dimostrazione che nel Medioevo il territorio fu spesso abitato da monaci eremiti, che intorno al 1100 fondarono il monastero di San Girolamo di Lartisina.
I versanti della montagna sono quasi interamente ricoperti da una fitta foresta latifoglie formata soprattutto da lecci, antica copertura boschiva naturale sopravvissuta nella parte più alta della montagna., Importanti sono i funghi che, nel bosco di leccio sono rappresentati dal Leccium lepidum, il fungo di leccio per eccellenza.
Scendendo a valle, riscontriamo praterie, arbusteti e rimboschimenti a pini ed eucalipti . Tra la quercia virgiliana si possono scorgere numerosi fiori oltre al papavero rosolaccio , nel sottobosco si trova il Prungolo, il Pungitopo, il Ciclamino, i Cisti, l’Edera, la Rosa Canina e ancora il Biancospino diverse specie di Giaggioli, la Bellavedova, il Colchico di Bivona, l’Anemone fior di stella, l’Asfodelo mediterraneo e poi il Ciclamino, l’Acanto spinoso, il Lampagione e il Narciso selvatico. Sono presenti inoltre alcune specie di Orchidee.
Per quanto riguarda la fauna, oltre ad essere ben rappresentata dal Picchio rosso maggiore, sono presenti alcuni rapaci come l’Aquila del Bonelli, il Falco pellegrino, il Falco per antonomasia, quello prediletto dall’imperatore Federico II di Svevia, inoltre si possono osservare la poiana, il Gheppio, il Nibbio bruno, lo Sparviere, l’Assiolo, la Civetta, l’Allocco e qualche rarissimo esemplare di Gufo comune e di Barbagianni, la Poiana e lo Sparviero, l’Upupa, l’Usignolo, la Cinciarella, l’Averla, la Capinera, la Gazza, la Coturnice, il Corvo imperiale, la Ghiandaia, lo Storno nero, il Verdone e il Cardellino.
Frequente è la Volpe, segnalata anche la presenza del Gatto selvatico, dell’Istrice, del Riccio, del Coniglio selvatico, della Lepre, della Donnola e anche il Topo selvatico.
Presenti alcune specie di rettili quale il Ramarro occidentale, il Geco, il Gongilo ocellato. Tra i serpenti il Biacco inoffensivo, la Vipera comune che vive in pietraie, la Biscia dal collare e il saettone con la sua ragguardevole lunghezza di 225 cm.
Sul Monte Altesina si trova la sorgente principale del fiume Dittaino che ospita la Biscia d’acqua, il Rospo comune, lo Smeraldino e la Raganella.
Poco distante dal cancello d’ingresso, si trova una piccola area attrezzata di casa Altesina e l’edificio di servizio dell’Azienda forestale. bLa riserva è visitabile tutto l’anno, non presenta particolari difficoltà se non dopo lunghe piogge. Le ascese sono percorribili in mountain bike. E’ consigliabile l’uso di scarpe da trekking, da evitare la salita in caso di mal tempo o di nebbia.

 

 

 

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