Aree Naturali /

Riserva naturale orientata Monte Capodarso

Enna - Pietraperzia
scoprienna capodarso

La Riserva, comprende i territori dei comuni di Enna,  Pietraperzia e Caltanissetta. La si può raggiungere dall’autostrada A19 Catania-Palermo, uscendo a Caltanissetta e proseguendo lungo lo scorrimento veloce Caltanissetta-Gela, S.S. 626 per uscire allo svincolo Capodarso.

La Riserva naturale orientata di “Monte Capodarso e valle dell’Imera meridionale” è stata istituita nel 1999 allo scopo di valorizzare una serie integrata di risorse storicogeografiche, archeologiche, geomorfologiche, di antropizzazione rurale, di ambiente botanicofaunistico e di reperti dell’attività estrattiva, ormai in abbandono, che costituiscono un “unicum” di notevole interesse scientifico e culturale.  Ha una forma irregolare e si estende sui versanti orografici del fiume Imera meridionale, tra le falde del Monte Capodarso e del Monte Sabucina. E’ presente la tipica vegetazione degli ambienti rupestri con essenze tipiche della macchia mediterranea e quella degli habitat acquatici. La flora della Valle dell’Imera risulta interessante per la presenza di elementi endemici a distribuzione limitata (Brassica tinei Lojac), siculi (Astro di Sorrentino), siculo-calabri (Pigamo di Calabria) e a più ampio areale (Zafferano autunnale). La vegetazione della Valle dell’Imera è stata fortemente influenzata dall’azione dell’uomo tanto che la vegetazione boschiva naturale è del tutto assente, al suo posto troviamo una vegetazione degradata steppica o tutt’al più a gariga.
L’Imera meridionale, “corridoio ecologico”, luogo di migrazione primaverile ed autunnale dell’avifauna, ospita diverse specie animali, tra cui la Tartaruga palustre e, tra i rettili, il Colubro di Esculapio o Saettone, inoffensivo, lungo anche due metri. Sotto l’aspetto geologico la Riserva “Monte Capodarso e Valle dell’Imera meridionale” ricade nella Sicilia centrale, sede, un tempo ormai remoto, di deposizioni saline conseguenti alla chiusura del bacino del Mediterraneo. Le acque, evaporando progressivamente causarono la deposizione dei sali meno solubili, tra cui sali di zolfo, e successivamente di quelli più solubili dando luogo alla serie evaporitica (Serie GessosoSolfifera). All’interno della riserva sono presenti le storiche zolfare Trabonella e Giumentaro che si affacciano sulle sponde opposte del fiume. Nell’Area della Riserva si possono osservare altre interessanti emergenze geomorfologiche, i calanchi, che caratterizzano il paesaggio.
La Valle dell’Imera, include, inoltre, emergenze archeologiche di notevole importanza culturale e antropologica. La ricerca, già avviata nelle aree di Sabucina, Capodarso, Gibil Gabib e Piano della Clesia, ha evidenziato l’importanza che i siti hanno rappresentato in epoca preistorica e durante la colonizzazione greca e romana. Di grande pregio lo storico ponte Capodarso, edificato nel 1553 sotto Carlo V.

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