Aree Naturali /

Riserva Naturale Speciale del Lago di Pergusa

Enna

Si raggiunge dall’autostrada A 19 Catania-Palermo, uscita per Enna si prosegue a sinistra per Enna Bassa.  Al quadrivio si percorre la S.S. 561 “Pergusina”. A circa 5 chilometri si trova la Riserva in prossimità del villaggio Pergusa.

La Riserva è un’area naturale protetta che sorge in prossimità del Villaggio Pergusa, frazione di Enna, di estrema rilevanza naturalistica, ricca di biodiversità, in quanto rappresenta l’unica zona umida di sosta nel cuore della Sicilia per gli uccelli migratori. Istituita con Legge Regionale n° 71 del 1995 divisa nei settori A e B, è composta dal Lago di Pergusa, dal canneto e dal giuncheto per la nidificazione. Si estende per un totale di 402,5 ettari e custodisce l’unico lago naturale rimasto in Sicilia dalla forma subellittica, racchiuso da un gruppo di alture appartenenti ai monti Erei della Sicilia centrale, la cui origine si perde nella notte dei tempi. Il lago, promosso dall’Unione Europea a Sito d’Importanza Comunitaria (SIC), è noto per le sue acque salmastre privo di veri e propri immissari ed emissari. Ha stupito visitatori e studiosi fin da tempi antichissimi per l’affascinante fenomeno unico al mondo meglio conosciuto col nome di red water. A causare tale fenomeno è il ‘gambero’ Arctodiaptomus salinus che, per difendersi dai raggi del sole estivo, si pigmenta di rosso rifugiandosi in foltissime colonie sotto le piante acquatiche. Tale pigmento che si trasferisce poi anche ai batteri attribuisce la tinta rosso violaceo alle acque. La sua straordinaria bellezza ha alimentato la fantasia di scrittori come Claudiano, Ovidio, Cicerone, Livio e Diodoro Siculo, e il poeta inglese John Milton tanto da divenire teatro del mito. Sulle sue ridenti rive avvenne il rapimento di Kore/Persefone , per i romani Proserpina, da cui ha origine il ciclo delle stagioni. L’antropizzazione del comprensorio che circonda il lago di Pergusa è avvenuta in tempi molto remoti. Da uno studio effettuato sul polline prelevato in seguito a campionamenti effettuati sul fondo del lago, pare risalire in epoca neolitica. I più antichi manufatti individuati nell’area risalgono ad epoca eneolitica. Cozzo Matrice è stato sede di un villaggio siculo successivamente ellenizzato (IV-V a.c) e divenuto un importante centro agricolo . Numerose sono le strutture murarie ancora visibili e molto interessanti sono i palmenti rupestri ancora ben conservati. Durante le ultime campagne di scavo, sono stati ritrovati corredi funerari della necropoli rupestre con tombe a camera scavate nella roccia e resti di una fornace sottostante. I reperti ritrovati, oggi sono conservati nel museo archeologico di Palazzo Varisano.
La Riserva presenta una cospicua fauna rappresentativa e diversificata. Si osservano tra gli altri il riccio e il toporagno di Sicilia, tra i crostacei specie appartenenti agli ordini dei cladoceri, dei calanoidi e degli anfipodi; tra gli anfibi il discoglosso dipinto una specie di estremo interesse biogeografico, il rospo smeraldino siciliano, la rana verde e il rospo comune;  tra i rettili il ramarro occidentale, la lucertola campestre, il gongilo, il colubro liscio, il biacco, nelle acque del Lago la natrice dal collare, l’endemica e la testugine palustre siciliana. Tra i roditori l’istrice; tra i lagomorfi il comune coniglio selvatico, tra i carnivori la volpe, la martora, la donnola. Discorso a parte merita l’ornitologia. Il lago Pergusa è, infatti, l’habitat ideale di sosta per gli uccelli migratori che coprono le rotte dal continente europeo verso l’Africa e viceversa.  In determinati periodi dell’anno diventa un crocevia di volatili, uccelli anche rari di elevato valore naturalistico. Recentemente è stata segnalata anche la presenza dell’airone rosso, la cui presenza in Sicilia costituisce un fatto del tutto eccezionale. Inoltre, dall aprile 2006 è presente il pollo sultano, estintosi in Sicilia negli anni ’50.
La flora della riserva annovera 358 specie, tra cui l’Euforbia cornuta, il Timo spinosetto, lo Zafferano autunnale e l’Eucalitto. La vegetazione riparia è caratterizzata da una cintura di Cannuccia di palude, interrotta solo dal giuncheto. La vegetazione sommersa comprende alghe verdi, come la Cladophora, e piante acquatiche quali l’Erba da chiozzi. Nelle colline circostanti è molto varia e antropizzata e sono presenti parecchi uliveti. L’impianto di forestazione, risalente al 1937, è stato effettuato con il pino domestico pino d’Aleppo, eucalitto, con coniferi, eucalipti, querce, lecci e la rara Quercus calliprinos. Notevoli sono gli esemplari di Querce presenti sia a “Villa Zagaria” che nella “Selva Pergusina Nella Riserva del lago rientra Villa Zagaria, di proprietà del Libero Consorzio Comunale di Enna antica dimora baronale risalente al XVIII secolo con destinazione originaria di casina di caccia. Posta sulle colline che circondano il lago Pergusa, la dimora offre un meraviglioso spettacolo paesaggistico con l’Etnea da cornice.  Nel parco di circa 14 ettari è presente oltre che una vegetazione originaria delle colline pergusine, interessante dal punto di vista botanico, il campo di raccolta internazionale del germoplasma dell’Ulivo, dove convivono in perfetta armonia le specie provenienti da tutto il Pianeta.  Attorno al lago sorge l’autodromo, il circuito automobilistico che ha ospitato negli anni diverse gare agonistiche anche di formula 3000. Oggi l’anello che cinge il lago è meta di podisti.  All’interno della riserva sono fruibili due parchi attrezzati entrambi affidati all’Azienda Foreste Demaniali di Enna, il primo vicino all’ingresso principale dell’Autodromo denominato Parco Proserpina, il secondo chiamato Selva Pergusina è all’interno della pineta ubicata nella zona sud della conca pergusina.

 

 

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