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Il presepe vivente di Agira. L’unico nella notte di Natale

Agira

Il presepe vivente di Agira, tra i centri siciliani più antichi, è stato definito il presepe più originale d’Italia. Richiama ogni anno migliaia di turisti che vivono una notte molto suggestiva e ricca di emozioni dove protagonisti sono gli spettatori stessi. Straordinaria la location, l’antica roccaforte medievale, il Castello, luogo ideale per la tradizionale rappresentazione scenica con personaggi viventi. Organizzato dall’associazione “Amici del Presepio”, si svolge ormai dal 1989. E’ l’unico presepe vivente in Italia a svolgersi proprio durante “La Notte di Natale”. Agira è il presepe vivente. Il piccolo paese gode di un bellissimo panorama per le montagne che lo circondano. Guardando a nord-est si può ammirare in tutta la sua maestosità il vulcano Etna, che, soprattutto quando è innevato, assieme al lago Pozzillo, nel territorio di Regalbuto, offrono al visitatore un panorama mozzafiato. Come per incanto nell’antico paesino di Agira sembra che il tempo si sia fermato. Nel suggestivo percorso fino al castello si spengono le luci, davanti alle case sono accese lumi e piccoli fuochi con uno spettacolare gioco di luci ed effetti scenici. Tutto si svolge in maniera realistica, come quella notte di Natale di duemila anni fa, quando Giuseppe e Maria a Betlemme vagavano invano in cerca di un alloggio senza trovare nemmeno una porta aperta, per poi finire in una grotta dove in una mangiatoia nasceva Gesù Bambino. La rievocazione dell’antico mistero della nascita di Gesù prende il via intorno alle ore 20 del 24 dicembre al quartiere alto di Agira con la raffigurazione degli antichi mestieri dentro le capanne. Tutti i figuranti sono distribuiti per le vie del centro storico sia all’interno di abitazioni allestite che all’esterno. Lungo la strada che porta al castello, si svolgono le scene bibliche nelle loro capanne, costruite nel quartiere più alto del paese, a grandezza reale, con le porte e tutti gli arredi.  La scena iniziale è la rappresentazione della storia di Abramo, poi l’Annunciazione, la postazione dei centurioni e il Censimento e, infine, la scena culminante, quella della Natività. Nel tempo che va dalle  20 all’una di notte cinque ore intense che non si possono replicare.  L’evento, infatti, è esclusivo e vive solo in quelle cinque ore circa della notte del 24. Tutto è perfettamente studiato nei minimi particolari con grande devozione e passione. Un centinaio di figuranti in costume recitano con grande teatralità inscenando i vari personaggi e facendo rivivere ai migliaia di spettatori provenienti da diversi luoghi della Sicilia il momento della nascita del Bambino Gesù: massaie, anziane che si scaldano attorno al fuoco e bambini che giocano per strada, le locandiere che affacciandosi sull’uscio della porta con un lume a petrolio dicono a Giuseppe e Maria che non c’è posto, il falegname che misura e pialla, la filatrice che fila, la lavandaia che lava, i zampognari che suonano la zampogna, i pastori che lavorano realmente il latte per poi diventare ricotta e formaggio, il pastaio che fa la pasta, il vasaio che lavora l’argilla, il fabbro, l’incisore, l’arrotino, il mugnaio e tanti altri ancora. Tutte queste scene, con il castello che fa da cornice, rendono originale, emozionante e piena di fascino la fredda notte di Natale. Alle 22 presso la chiesa Santa Margherita c’è la celebrazione della santa messa. Alle 23 circa, dopo la messa, ha luogo la rappresentazione della consegna delle tavole dei dieci comandamenti a Mosè e la bellissima coreografia degli angeli danzanti che avviene all’esterno della chiesa. Mentre la raffigurazione scenica sta per concludersi fra la folla di visitatori che si muove sulla collina con i lumini accesi, in una Betlemme vivente, migliaia di protagonisti indistinti, personaggi e persone, visitatori e figuranti  animano la notte di Natale. Poi arrivano i Re Magi, che fino a quel momento sono rimasti in disparte, in una tenda regale. Alle 23 e 30 inizia il cammino dei Re Magi e delle varie figure del presepe verso il castello e ha luogo la suggestiva rappresentazione della scena della Natività. Maria e Giuseppe sono già nella grotta e a mezzanotte in punto un raggio di luce illumina il Bambino. Un razzo sparato sulla grotta che è la stella cometa annuncia la nascita del Bambino Gesù. Inizia quindi l’adorazione dei pastori che arrivano con gli animali, le galline fra le braccia, le pecorelle. Danze di angeli, musiche e  bellissime coreografie accompagnano i pastori rendendo ancora più magico e spettacolare l’evento.

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