La festa della Madonna della Visitazione, santa patrona della città di Enna è, assieme ai riti della Settimana Santa, l’evento religioso più importante. Padre Giovanni Cappuccino la descrive tra le feste più belle di Sicilia, che richiama fedeli e turisti da tutta l’Isola. Nonostante la fede cristiana fosse stata introdotta nel III secolo d.C con il culto di un’altra Madonna, quella di Valverde, gli ennesi continuavano ad offrire alla dea Cerere riti pagani a cui partecipavano grandi folle. Solo nel 1412 Maria Santissima della Visitazione, sostituì il culto pagano. La statua di Cerere lascio il posto a quella della Madonna e gli antichi sacerdoti si trasformarono nella grande compagnia degli “Ignudi” con vesti bianche a forma di tuniche. Fu la Regina Eleonora D’Angiò a fare erigere in onore della Madonna il Duomo di Enna. Si narra che la Municipalità di Enna per solennizzare le festività patronali decise di porre Enna sotto il patronato celeste di Maria. Il giorno dell’ Epifania del 1412 partirono quindi da Enna per Venezia due dignitari della Chiesa Madre, due senatori dell’Università e un maestro artigiano per comprare una bella effigie raffigurante Maria da venerare sotto il titolo “Della Visitazione”. Tra le tantissime statue restarono ammaliati da una Madonna che presentava tutte le sovrumane bellezze, con un’armoniosa espressione del viso, un bello sguardo sereno e disteso che riunisce tutti gli affanni e le speranze degli uomini, il busto eretto e naturale che ispira nobili sentimenti, anche la bellezza del volto del bambino completava degnamente il simulacro. Fu scelta e acquistata proprio questa Madonna che tra il bizantino e il moderno era un vero e proprio capolavoro. Venne quindi chiusa in una cassa e imbarcata in un veliero diretto a Barcellona con scalo a Catania. Ma durante il viaggio il veliero fu investito da una violenta tempesta che lo fece colare a picco. La cassa contenente il simulacro della Madonna approdò nel porto di Messina dove alcuni marinai la depositarono nei magazzini. A Castrogiovanni, dove si attendeva l’arrivo della statua, giunse la notizia del rinvenimento e un gruppo di fedeli partì per chiederne la restituzione. Il carro, che giunse alle falde di Enna il 29 giugno 1412, fu accolto solennemente dalla popolazione, ma il gruppo di ecclesiastici e di nobili che si era riservato l’onore di portare la Madonna fino al Duomo non riuscì a sollevare la vara perchè eccessivamente pesante. Allora accorsero dei contadini che stavano mietendo le messi, erano a piedi scalzi e con indosso un gonnellone e una camicia bianca allacciata ai fianchi. Questo spiega il perchè ancora oggi i portatori del fercolo indossano la cosiddetta “vistina” e vengono chiamati “nudi”. Gli antichi sacerdoti si sono così trasformati nella grande compagnia degli “ignudi”, con vesti bianche a forma di tuniche. La liturgia della Madonna della Visitazione fin dal XIII secolo fu fissata dalla Chiesa il 2 luglio perchè era proprio il periodo della mietitura. Da secoli, oramai, il 2 luglio il simulacro della Vergine Santissima attraversa il cuore della Città sulla maestosa “Nave d’oro”. Migliaia di fedeli e turisti affollano le vie principali del centro storico per assistere alla processione della statua della Madonna ingioiellata con ori e pietre preziose facenti parte del tesoro del Duomo. Alle 7 del mattino, la Città si sveglia dal suono dei tradizionali 101 colpi a cannone. Nel corso delle celebrazioni, il fercolo viene portato a spalla da oltre cento uomini scalzi, gli ignudi, dal Duomo, che si trova nella parte orientale della città, fino alla “Chiesa di Montesalvo”, a ovest. La Vergine Maria è preceduta dai simulacri di San Michele Arcangelo e di San Giuseppe, simbolicamente il primo protegge Maria SS. da Lucifero e il secondo come custode della Santa Famiglia di Nazareth. La processione fa tappa in numerose piazze, dove vengono esplose salve di cannone, le cosiddette “sarbiate”. All’arrivo a Montesalvo, escono correndo le statue di San Zaccaria e di Santa Elisabetta, che vanno incontro alla Madonna, realizzando così la scena della Visitazione. La Madonna rimane ospite dei due cugini, Zaccaria ed Elisabetta, per due domeniche consecutive dal 2 luglio, circa 15 giorni, per essere poi ricondotta in processione la seconda domenica al Duomo.