TERRITORIO /

Pietraperzia

 
ALTITUDINE
476 m s.l.m.
SUPERFICIE
118,11 km²
ABITANTI
6.671
DENSITÁ
56,48 ab./km²
FRAZIONI
--
Sito Web
Patrono:
San Rocco - 16 agosto
Pro Loco

Il paese, adagiato su una collina con declivio verso sud e lunga cresta rocciosa a nord, fu nel tempo un importante centro feudale ed un riferimento per il territorio circostante. Tutta l’area circostante è interessata da diverse testimonianze archeologiche che partono dalle età del rame e del bronzo antico e percorrono tutto l’arco della storia di Sicilia. Vanno menzionati i resti di una villa o di una massa romana posti in contrada Runzi, i sepolcreti della contrada Rancitito e il villaggio, posto in posizione panoramicissima, della contrada Tornambè. Probabilmente la presenza di tante necropoli pre e protostoriche che “foravano la roccia” conferì a Pietraperzia il nome odierno, già usato dagli arabi “Al Hagar al Matqub” cioè la pietra forata, o “perciata” appunto pietra percia, poi Pietraperzia. Il paese è dominato dagli imponenti ruderi del Castello Barresio, certamente già fortificato in periodo arabo e visibilmente costruito su di un insediamento protostorico che si palesa con diverse tombe a forno ed a camera visibili proprio nella rupe del maniero. L’aspetto del centro storico, diviso nei tre quartieri antichi, è ancora quello del borgo feudale dedito alla ruralità. Ai piedi del castello, che assunse pian piano l’aspetto del Palazzo fortificato, si estendono le case dei contadini, caratteristicamente costruite con il gesso e il bianco calcare delle “rocche”, i palazzotti dei notabili e delle famiglie più vicine al feudatario. Il cinquecentesco Palazzo del Governatore, posto a metà strada tra la piazza centrale e la chiesa madre, ha aspetto monumentale con una imponente balconata ad angolo sorretta da mensoloni figurati. Era la residenza del Governatore dei principi di Pietraperzia. Più in basso si apre la lunga piazza centrale con palazzotti e Chiese che si affacciano su di essa. Apparentemente sonnolenta, soprattutto nei giorni caldi della lunga estate pietrina, la piazza sa animarsi per i grandi eventi sociali e religiosi. La Chiesa Madre, Santa Maria Maggiore, fu voluta nel 1530 dal Principe Matteo Barresi, che per iniziarne la costruzione ordinò la demolizione di una precedente chiesa normanna. La pianta è a croce latina con tre navate, l’aspetto è classico. Notevoli le decorazioni a stucco. Nella navata sinistra si può ammirare il sarcofago di Dorotea Barresi, Viceregina del Regno di Napoli, in marmo, con bara ovale retta da leoni. Altri due sarcofagi contengono le spoglie di Pietro e di Laura Barresi. Tra le tele interessanti quelle attribuibili a Filippo Paladini ed in particolare la “Madonna in trono”. Al patrono, San Rocco, è dedicata la chiesa che sino al 1635 era detta dell’Immacolata Concezione. In essa sono conservate delle importanti reliquie del Santo. All’interno diverse opere di falegnameria ad intaglio ed intarsio di epoca tardo medievale. Molto antica è la Chiesa della Madonna del Carmine, o Maria SS. dell’Ajutu. Edificata a cavallo tra il XVI ed il XVII secolo è la Chiesa del Rosario costruita seguendo gli stilemi del barocco siciliano. Tele di interessante fattura si trovano nella Chiesa di San Giuseppe Fuori paese si trova, invece il Santuario della Madonna della Cava, rinomato in Sicilia. Qui, secondo la tradizione,  venne rinvenuta un’icona rappresentante la Madonna e probabilmente seppellita per difenderla dagli iconoclasti o dalle truppe musulmane. Da allora il santuario richiama fedeli in gran numero che chiedono la benedizione dei mezzi, un tempo i coloratissimi carretti siciliani ed oggi gli autocarri da trasporto.