TERRITORIO /

Villarosa

 
ALTITUDINE
523 m s.l.m.
SUPERFICIE
54,89 km²
ABITANTI
4.676
DENSITÁ
85,19 ab./km²
FRAZIONI
Villapriolo ➜
Sito Web
Patrono:
San Giacomo - 10 agosto
Pro Loco

Il paese di Villarosa venne fondato per volere del Duca Placido Notarbartolo nel 1761 sul sito del Casale di San Giacomo di Bambinetto, distrutto dal sisma del 1693. Lo sviluppo del nuovo paese è legato alla necessità di coltivare i grandi feudi dei Notarbartolo e, successivamente, per la mano d’opera utile alle miniere di zolfo che in gran numero vennero aperte nei dintorni dello stesso. Presenta un piano urbanistico basato sul modello del castrum romano, con un tessuto regolare ad incroci ortogonali attraversato da un cardo ed un decumano. Gli stessi si incrociano al centro dell’abitato formando una larga piazza quadra di cui rappresentano le diagonali. In disparte, sul largo decumano, si pongono il Palazzo ducale, probabilmente disegnato da Giuseppe Venanzio Marvuglia e la Chiesa Madre (1763) dedicata a San Giacomo apostolo, con alta facciata su scalinata, che conserva diverse opere d’arte minori tra le quali spicca un Assunzione eseguita da Raimondo Butera da San Cataldo nel 1842. La scelta dell’incrocio delle strade riporta direttamente alla apertura delle due grandi arterie cittadine della Palermo seicentesca, la Via Maqueda e la allora Via Toledo o Cassaro. Il Piano venne disegnato dalla pittrice Rosa Ciotti, figlia del pittore Ciotti da Resuttano alla quale, tradizionalmente, venne dato l’onore del nuovo nome di Villa Rosa. L’aspetto odierno del paese è quello tipico della campagna cerealicola del centro Sicilia, dominato dalla chiesa madre e con case a moduli differenziati in base al ceto. La classe borghese occupò le aree vicine ai due assi principali lasciando ai popolani le aree marginali. Interessante esempio di residenza ricca è la Villa Lucrezia dei Deodato, posta all’ingresso del paese dal lato di Enna ed oggi sede di un museo etnoantropologico civico. Negli anni settanta il paesaggio cambiò profondamente con lo sbarramento del fiume Morello e la successiva creazione del lago Ferrara. Oggi l’area è inserita in una oasi naturalistica dal notevole interesse avifaunistico. A pochi chilometri di distanza dal centro si trova la stazione ferroviaria omonima che ospita un caratteristico museo realizzato all’interno di vagoni ferroviari e dedicato alle tradizioni minerarie ed agricole del paese. In contrada S.Anna le Stanzie si trova invece il palazzo ducale pertinente ad un primo tentativo di  fondazione  del  paese.  Il  luogo,  peraltro interessato da tre grandi caverne artificiali a tholos mai indagate scientificamente, risulta essere di particolare effetto per la presenza di un’architettura prettamente urbana in un contesto rurale.