TERRITORIO /

Troina

 
ALTITUDINE
1121 metri m s.l.m.
SUPERFICIE
9,41 kmq
ABITANTI
9.202
DENSITÁ
790 ab./kmq
FRAZIONI
--
Sito Web
Patrono:
San Silvestro da Troina - 2 gennaio
Pro Loco

Dell’antichità rimangono numerosissime tracce sin dal neolitico. Probabilmente fu fondata, nel IV secolo a.C., da  mercenari campani legati a Dionisio I di Siracusa. Il nome è attestato almeno dal 1040 quando Giorgio Maniace ha uno scontro con gli arabi nei pressi di Drakinai. Certamente Troina rimase cristiana anche durante la lunga dominazione araba e ciò favorì la scelta di questa munitissima cittadina quale testa di ponte per le azioni dei cavalieri normanni contro l’agguerrita taifa di Castrogiovanni. Ruggero II elevò Troina al rango di capitale dei territori conquistati e le conferì il titolo di prima diocesi “latina” di Sicilia. Volendo seguire un itinerario di visita la stessa partirà necessariamente dal “miglio d’oro” che è il corso Ruggero, antica spina viaria della città. Dalla Chiesa di Santa Lucia, costruita sul muro di cinta normanno, al cui interno si trova una statua del Cristo risorto opera del Quattrocchi si continuerà incontrando la Chiesa del San Salvatore, con uno splendido pavimento in maiolica siciliana, il Palazzo Sollima del XVIII secolo, San Nicolò alla Piazza, con un potente apparato di stucchi ottocenteschi e resti medievali. Poi si passa ai piedi della grande struttura dell’Oasi di Maria Santissima, per giungere al Convento di San Francesco del 1470 ed all’annessa chiesa dell’Immacolata. Più avanti la Torre della Capitania, costruita sui resti, probabilmente distrutti da Federico II nel 1233, dell’impianto fortificato normanno. Questa costruzione, recentemente restaurata, è un magnifico esempio di architettura militare siciliana. Mantiene pianta quadra arricchita da diversi interventi artistici severi come il portale a bugne. Superato Palazzo Poeta, si giunge alla Piazza centrale, sulla quale si apre il Palazzo municipale. Spettacolare il belvedere che consente di scorgere a sud persino il golfo di Augusta. Al limite del corso il complesso della Cattedrale troinese. Voluta da Ruggero I e costruita tra il 1065 ed il 1078, venne dedicata alla Virginis puerpuerae. L’esterno si presenta con una facciata settecentesca che si affianca alla torre medievale, probabilmente aragonese, caratterizzata dalla bella aquila scolpita. L’interno è a tre navate, spicca l’altare maggiore a marmi mischi policromi e l’altare della cappella del SS. Sacramento. Di alta falegnameria barocca siciliana i confessionali e la cattedra del Vescovo.  Tra le opere più antiche una pittura su tavola del XI secolo, raffigurante la Madonna con Bambino. In fondo alla navata sinistra è, il simulacro del patrono, San Silvestro, realizzato nel 1484 da Giovanni e Jacopo Tifano in legno, tela e stucco. Notevolissimo il tesoro di San Silvestro con pezzi che vanno dal medioevo ai giorni nostri. Usciti dalla Cattedrale si potrà visitare l’adiacente Oratorio della Confraternita del Rosario con opere di falegnameria siciliana del XIX secolo e la Chiesa di San Giorgio. Passando sotto l’arco a sesto acuto della torre medievale si giunge all’Oratorio del Santissimo Sacramento. Qui celebrò messa papa Urbano così come recita l’incisione ai piedi della predella.  Continuando si scende al quartiere Scalforio, che presenta un impianto urbanistico simile ai quartieri arabi. Qui sorge la Chiesa di San Nicolò a Scalforio, con possente torre campanaria a pianta quadra. Fuori dell’area urbana a Nord sorge il complesso monastico di Sant’Agostino. La Chiesa, a pianta ottagona, venne edificata sui resti della chiesa dei SS. Pietro e Paolo, prima chiesa cristiana e Duomo di Troina. Sul versante sud si stende il quartiere Corso, in esso si potranno osservare i ruderi della Madonna della Catena,  chiesa costruita sui resti di un impianto termale romano imperiale. Lungo la Via Vittorio Emanuele si giunge poi alla Chiesa di San Silvestro dove è custodito il monumento funebre al santo di scuola gaginiana (XVI secolo). Proseguendo fuori dell’abitato, si giunge ai resti del grande impianto monastico di San Michele Arcangelo Nuovo, uno dei maggiori impianti basiliani di Sicilia. A questo fanno da contraltare gli altri resti di San Michele Arcangelo Vecchio, su di una vicina collinetta. All’esterno dell’abitato sono visitabili la necropoli di Monte Muanà con tombe indigene a grotticella e la parte ellenistico romana, ed un edificio ellenistico, forse templare. In tutta l’area a sud dell’abitato emergono i resti possenti delle mura ellenistiche. Anche sul panoramico monte San Pantheon vi sono resti archeologici, con mura di difesa, tombe e vasche per l’accumulo di acqua. A Nord, invece, nella vallata del fiume Troina, il magnifico ponte di “Faidda”, medievale, che scavalca il fiume con un’unica arcata e viadotto a schiena d’asino.